Smart & Start Italia è il bando pubblicato dal MiSE per agevolare gli investimenti effettuati da start-up innovative operanti su tutto il territorio italiano. La misura è operativa da febbraio 2015 e ad oggi sono disponibili risorse finanziarie per la presentazione di domande da parte di start-up operanti nelle regioni cd. obbiettivo convergenza (Puglia, Calabria, Basilicata, Campania, Sardegna e Sicilia) e nei comuni del cratere sismico aquilano. Per le restanti regioni la misura è sospesa causa eccessivo afflusso delle richieste.
Chi può partecipare a Smart & Start Italia
Il bando finanzia le start-up innovative cioè imprese costituite da non più di 5 anni, con fatturato annuo inferiore ai 5 milioni di Euro, che non abbiano distribuito utili e che abbiano un oggetto sociale relativo ad attività legate all'innovazione tecnologica.
Una start-up per definirsi innovativa deve rispettare almeno uno dei seguenti criteri:
- investire il 15% del maggior valore tra fatturato e costi annui in attività di ricerca e sviluppo;
- essere titolare di un brevetto registrato/privativa industriale oppure di un software SIAE;
- forza lavoro costituita per 1/3 tra dottorandi, dottori di ricerca o ricercatori oppure 2/3 dei soci o collaboratori con laurea magistrale.
Caratteristiche dei progetti ammissibili a finanziamento
Smart & Start Italia finanzia piani di impresa che siano:
- caratterizzati da un elevato contenuto tecnologico e innovativo e/o
- mirati allo sviluppo di prodotti, servizi o soluzioni nel campo dell'economia digitale e/o
- finalizzati alla valorizzazione economica dei risultati del sistema della ricerca pubblica e privata.
Soglie di investimento e costi ammissibili
La misura finanzia piani di investimento che che prevedono spese e/o costi ammissibili compresi tra 100.000 e 1.500.000 Euro. Le spese di investimento ammissibili a contributo sono:
- impianti, macchinari e attrezzature tecnologici;
- componenti hardware e software funzionali al progetto;
- brevetti e licenze;
- certificazioni, know-how e conoscenze tecniche correlate alle esigenze produttive e gestionali dell'impresa;
- progettazione, sviluppo, personalizzazione e collaudo di soluzioni informatiche e di impianti tecnologici produttivi;
Sono, inoltre, ammissibili a finanziamento i seguenti costi di gestione:
- interessi passivi su finanziamenti esterni concessi all'impresa;
- quote di ammortamento impianti, macchinari e attrezzature non rientranti tra le agevolazioni richieste per le spese di investimento;
- canoni leasing per impianti, macchinari e attrezzature;
- costi salariali relativi a dipendenti e collaboratori;
- licenze e diritti relativi all'utilizzo di titoli della proprietà industriale;
- licenze per l'utilizzo di software;
- servizi di incubazione e accelerazione di impresa.
Forma ed intensità dell'aiuto
Il bando prevede un finanziamento a tasso zero, il cui valore è pari a:
- 80% delle spese ammissibili (max € 1.200.000), nel caso in cui la start-up abbia una compagine costituita da giovani e/o donne di età inferiore ai 35 anni o abbia tra i soci un dottore di ricerca che rientra dall'estero;
- 70% delle spese ammissibili (max € 1.050.000) negli altri casi.
Il finanziamento agevolato ha una durata massima di 8 anni e verrà rimborsato, dopo 12 mesi a decorrere dall'erogazione dell'ultima quota dell'agevolazione, secondo un piano di ammortamento a rate semestrali costanti posticipate, scadenti il 31 maggio e il 30 novembre di ogni anno. Non sono previste forme di garanzia per l'erogazione del contributo.
Per le start-up localizzate in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia e nel territorio del Cratere Sismico Aquilano è prevista un'ulteriore agevolazione in quanto dovranno restituire solo l'80% della somma erogata (contributo a fondo perduto che varia dal 16 al 14% in base alle caratteristiche della compagine sociale dell'azienda proponente).
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